Per il mio Mati Mati.



Da una rapida occhiata alle foto che pubblico sui social, ma anche a quelle salvate sul telefono o inviate agli amici, sei tu il più fotografato.

Ed è un riconoscimento più che meritato, perché sei sempre stato il più simpatico, buffo, tra le nuvole, affascinante, fotogenico.

Mi sono anche resa conto che, in questa casa, ogni cesta e ogni mobiletto dal piazzamento sospetto, è sempre stato strategicamente posizionato pensando a come renderlo giaciglio accogliente per te.

Per il mio Mati Mati.
Per il nostro Mati Mati.

Perché, bellissimo amore mio, tu non hai idea di quante persone, in questo lunghissimo, straziante mese, ti abbiano inviato tonnellate di pensieri e amore.
Ogni giorno, Mati Mati, te lo giuro.
Siamo sempre stati tu e io, ma mai soli.

Non sarà facile accettare di non averti più accoccolato sulle mie spalle, oppure in uno dei tanti atteggiamenti strambi con cui mi hai regalato risate in questi otto anni.
Cose tanto singolari da farti guadagnare il soprannome di “Forrest Gump”, un bel giovanotto pieno di insospettabili talenti e che vive in un mondo tutto suo.

Ora sarà un problema, perché i tuoi fratelli sono tutti bellissimi, ma nessuno è te, nessuno di loro è Mati Mati, bello da stregare con uno sguardo fino agli ultimi giorni, e aggraziato come una piuma, la stessa che vola verso le nuvole alla fine di quel film.

Non ho mai amato l’immagine del “ponte dell’arcobaleno”, mi ha sempre addirittura dato fastidio e in questo momento ho anche ben poca disponibilità a vedere colori vivaci e rasserenanti.
E sono anche un bel po’ incazzata, a dirla tutta.

Però desidero che il nostro ultimo saluto sia fatto a pieni polmoni, gonfio di libertà e forte come il legame che ci ha unito fino a oggi.

Perciò, Mati mio, guarda verso un’immagine qualunque di un giorno qualunque in cui siamo stati felici tutti insieme, prendi un bel respiro e... CORRI FORREST, CORRI!!!



Matisse Santangelo. 2012-2020.

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